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Questo presepe è un'opera d'arte completa! Infatti, diversamente da tante altre rappresentazioni artistiche, in questa sono incluse: prosa, poesia, musica, pittura e scultura. Inoltre, la movimentazione particolarmente realistica di alcuni personaggi, suscita nello spettatore, sentimenti di viva partecipazione nostalgica e di apprezzamento culturale.

Arch. Norino Bommarito
 
 
 
 
 
Giacomo Randazzo è un artista di chiara estrazione mediterranea, uno scultore che ha costantemente rinsanguato la propria maturazione culturale. Da un'attenta analisi della sua ultima creazione emerge chiaramente la singolarità del suo dialogo con la storia della sua amata Sicilia.

Donatella Moncada
 
 
 
 
In questo magnifico presepe artistico che rappresenta il paese di Cinsi del dopoguerra, quando predominava ancora la cultura contadina, Giacomo Randazzo inserisce l'evento della Natività in un contesto di vita semplice e realistica. È un evento che avviene senza troppo clamore, in una grotta appena fuori dall'abitato, quasi a voler rafforzare l'idea che l'importanza e la grandezza del fatto è insito nello stesso modello di vita della povera e umile gente, che si rispecchia nel complesso della rappresentazione scenica quotidiana.

Prof. Francesco Paolo Abbate
 
 
 
 
Giacomo Randazzo è figlio d'arte, in quanto il padre, scomparso anni fa, è stato maestro dell'arte del ferro e nella creazione di un presepe semovente, che continua ad essere perfezionato, anno dopo anno, proprio da lui. Nel presepe l'artista propone: paesaggi arcadici, dove la natura e l'uomo convivono in un rapporto idilliaco, i mestieri e le tradizioni popolari a Cinisi nel dopoguerra. E proprio nella ricerca delle tradizioni, che si sforza di tenere vive per non farle scomparire nelle tenebre dell'oblio, l'artista scopre il passato e lo valorizza con infinito amore. A Giacomo piace infatti riproporre i valori del passato ad una società che, sommersa dal consumismo. Sembra abbrutita ed indifferente ai messaggi, che la natura continua ad inviare.

Maria Atonia Manzella
 
 
 


Non ci sono molte parole da spendere, una sola potrebbe bastare: pregevole! Sia la realizzazione, sia il meccanismo. E che dire del fatto che sembra di ritornare ad una Cinisi che purtroppo non esiste più? Complimenti al maestro Giacomo che ci ha dato ancora una volta una prova della sua abilità e perizia. Grazie.